Biografia dell'artista

Nipote del canonico Giannandrea Lazzarini, di carattere amabile ma di salute cagionevole, iniziò a frequentare la scuola dello zio all'età di ventitré anni, formandosi alla cultura antiquaria dello stesso. Utilizzò come modelli le stampe, le medaglie antiche, i cammei. Si rivolgeva costantemente al suo maestro per chiedergli disegni, spunti, schizzi e consigli (Ms. Oliv. fase. II, n. 17; Ms. Oliv. 1982, CLXXVII). Seguendo le orme dello zio soggiornò per qualche tempo a Roma dove, ospite del Card. Fantuzzi, frequentò l'Accademia di Nudo, visitò la Cappella Sistina, si recò presso lo studio di Mengs. Il suo stile, in linea con quanto insegnava il maestro, era propriamente neoclassico, avverso ad ogni leziosità rococò. Eseguì molti lavori in collaborazione con Carlo Paolucci e Pietro Tedeschi, suoi condiscepoli: Palazzo Olivieri Machirelli a Pesaro, Villa Simonetti a S. Patrignano di Osimo, Palazzo Marefoschi a Macerata. Con il solo Paolucci lavorò in Palazzo Manciforte ad Ancona, a Jesi in Palazzo Pianetti e nel duomo dove realizzarono tra il 1784 e il 1785 i quattro Evangelisti e le quattro tele con la vita di S. Settimio. Inoltre fu autore delle Antichità ]esine, raccolta di disegni di pezZi archeologici rinvenuti, probabilmente, in uno scavo effettuato presso il Convento dei Conventuali di Jesi (lettera del3 settembre 1784- Ms. O/iv. 1982, CLXXVII, n. 39).

L'artista nel museo

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