Deposizione

L’opera viene commissionata dalla Confraternita del Buon Gesù di Jesi a Luca Signorelli, il quale però rifiuta di eseguirla a causa di alcune clausole troppo vincolanti nel contratto. L’incarico passa dunque a Lorenzo Lotto, che probabilmente la realizza mentre si trova a Roma, impegnato in Vaticano come collaboratore di Raffaello. Il tema principale dell’opera è il dolore, espresso in maniera differente dai vari personaggi che circondano il corpo di Cristo. Il gesto della Madonna, con le braccia alzate e le mani rivolte al cielo, è tanto ampio quanto disperato; la donna dietro Maria si strappa addirittura i capelli, rivolgendosi anch’essa con lo sguardo verso il cielo; Maria di Cleofa, a sinistra, incredula, sembra quasi voler scappare dalla scena; e infine la Maddalena, inginocchiata davanti al sepolcro, che con il volto contratto dal dolore asciuga con i suoi capelli il sangue dalla mano di Cristo. I personaggi maschili, a differenza, esprimono il loro dolore in un modo più contenuto ma ugualmente fisico. Spiccano le figure di San Giovanni, il quale, sotto il mantello verde, serra i pugni in segno di rabbia, e di Nicodemo, dallo sguardo cupo, che stringe tra i denti il telo bianco ed energicamente sorregge il corpo del Cristo adagiandolo nel sarcofago. Ai piedi della tomba, l’artista dipinge un piccolo fiore bianco simbolo della resurrezione del Cristo, il quale fa da contraltare agli strumenti della passione posti in primo piano. Attraverso tale utilizzo dei simboli, Lorenzo Lotto riesce a inserire più episodi in un’unica tavola. Sullo sfondo una montagna rocciosa si allarga su un golfo marino, dove la tranquillità delle acque allude anch’essa alla Resurrezione. Nella collina a destra, i due ladroni sono ancora sulla croce, prossimi alla deposizione. In alto quattro puttini recano in un sole d’oro il monogramma bernardino YHS, ovvero il Sacro nome di Gesù al quale è intitolata la Confraternita.