Pala di Santa Lucia

Lotto Lorenzo

1532 c.

L’opera viene commissionata a Lorenzo Lotto dai confratelli dell’Ospedale di Santa Lucia nel 1523, ma realizzata 9 anni dopo a causa di incomprensioni di natura economica. L’opera, divisa in scomparti, è caratterizzata dal suo intento narrativo che ci porta a leggerla quasi fosse un “fumetto”. Il racconto parte dalla predella in basso e procede da sinistra verso destra, con l’unica eccezione dell’episodio centrale che, attraverso l’introduzione di un piccolo elemento simbolico, interrompe la direzione di lettura spostando lo sguardo in alto, verso la pala centrale. La vicenda è ambientata alla fine del 200 d.C., durante le persecuzioni contro i cristiani, nella città di Catania, in Sicilia, dove Lucia accompagna la madre malata con la speranza di ottenerne la guarigione tramite l’intercessione di Sant’Agata. Gli antefatti sono raccontati nella prima tavoletta, dove, nello stesso ambiente sacro, si susseguono più scene: Santa Lucia che prega accanto alla madre, Santa Lucia che si addormenta ai piedi del sepolcro di Sant’Agata e la sogna, e infine la decisione di convertirsi totalmente al Cristianesimo, fare voto di castità e donare i suoi averi ai poveri. Nella seconda tavoletta compaiono altri personaggi, tutti maschili e minacciosi. Primo fra tutti il fidanzato di Lucia, che, abbandonato dalla donna, decide di denunciare la sua conversione di fronte alla giustizia; poi Pascasio, il giudice, irraggiungibile nel suo alto trono, nell’atto di ascoltare l’accusa rivolta a Lucia. La narrazione in questa predella viene interrotta da una tenda verde, il cui grande nodo rimanda alla castità a cui la Santa ha fatto voto. Sulla stessa tenda, troviamo una delle invenzioni narrative più originali di Lorenzo Lotto: un ingranaggio di un orologio antico, simbolo del tempo, ripetuto con funzione di asterisco in basso sulla pala centrale. La progressione narrativa prosegue ora su un registro diverso, dilatato nelle dimensioni della tavola centrale in cui si manifesta per intero il miracolo. Da questo momento in poi a fronteggiarsi sono Lucia e Pascasio, inseriti dentro un loggiato che richiama esplicitamente quello nobile di Palazzo della Signoria di Jesi, dove al tempo si esercitava la giustizia, e che Lorenzo Lotto vide sicuramente al momento della commissione dell’opera. L’austera immobilità di Pascasio si scompone in un moto di crescente rabbia quando pronuncia la condanna a morte di Lucia. Al contrario, la gestualità contenuta di Lucia si trasforma in una inamovibilità marmorea. La fragile Lucia è ora un’eroina della fede, determinata e totalmente fiduciosa in quella colomba dello Spirito Santo verso cui punta il suo indice. A nulla serve l’intervento dei tre soldati, intervenuti per dar corso alla condanna, ma incapaci di condurre via la donna sotto gli occhi increduli degli astanti. Mentre tutti tendono ad allontanarsi, spaventati dall’evento miracoloso, soltanto un bambino, pur trattenuto dalla nutrice, si slancia in direzione della Santa, riconoscendone l’innocenza. È interessante notare come tutti i personaggi ritratti nella pala centrale siano vestiti con abiti veneziani del ‘500, per calare nel contesto contemporaneo la leggenda della Santa e per attualizzare i valori in essa propugnati. Terminata la lettura della pala centrale, si torna alla predella dove la straordinaria forza della Santa, infusa in lei dalla nuova fede, viene ribadita dal miracolo dei buoi. Pascasio, sempre più irato per il mancato compimento della sentenza, ordina che Lucia venga trascinata fuori da una schiera di buoi, ma anche in questo caso la Santa risulta inamovibile. Lorenzo Lotto conclude la rappresentazione della vicenda di Santa Lucia con questa scena, tralasciando l’episodio leggendario del martirio, poiché considera già svolto il nucleo concettuale dell’opera e dimostrato l’assunto dottrinale.

Informazioni tecniche

Titolo originale Pala di Santa Lucia
Tipologia di opera Opera e oggetto d'arte
Collezione Opere di Lorenzo Lotto
Ambito culturale Rinascimento
Tecnica Olio su tavola
Dimensioni tav. centrale cm. 234x237, predella cm. 32x63 cad.
Collocazione Musei Civici di Palazzo Pianetti
Piano: Primo piano - Pinacoteca Civica
Spazio espositivo: Prima sala Lorenzo Lotto

L'opera nel museo

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