La tela firmata e datata 1777, venne commissionata a spese del vescovo Ubaldo Baldassini (1700 - 1786) per essere posta sull’altare della cappella dell’Orfanotrofio femminile di Jesi. L’intensa attività del vescovo, fu caratterizzata dalla commissione di numerose opere, tra cui si annovera appunto l’Orfanotrofio femminile, edificato tra il 1771 ed il 1775, col nome di ‘Conservatorio delle Fanciulle Povere della Divina Provvidenza’. Come le chiese di S. Romualdo e San Sebastiano, anche la costruzione dell’Orfanotrofio rientra nel processo di rinnovamento urbanistico avviatosi in seguito all’abolizione dei dazi di transito e dei pedaggi sul grano, ed al conseguente periodo di ricchezza economica che caratterizzò la cittadina di Jesi. Per la pala d’altare, il vescovo Baldassini scelse Cristoforo Unterperger, che a quell’epoca aveva già lavorato per la stessa città nella chiesa di S. Romualdo e in quella di S. Sebastiano e che godeva di grande stima presso i contemporanei, come testimonia Giuseppe Bucciarelli nella lettera inviata al marchese Colocci nel 1775 quando elogia la Trinità del bozzetto per la tela con S. Settimio affermando: “un pezzo più bello di questa gloria che ha ideata il Sig. re Cristoforo ancora lo sa da vedere”. Nella pala Unterperger è chiamato ad esaltare l’operato del vescovo - committente, attraverso la raffigurazione dell’omonimo santo che attraverso il gesto teatrale delle braccia, congiunge il gruppo delle orfane in basso a destra, con la Vergine e il Bambino troneggianti sulle nubi. Tale espediente permette contemporaneamente di dare profondità all’opera altrimenti costretta su un unico piano dal trattamento uniforme dello sfondo dorato, dalla limitazione del paesaggio di fondo, trattato in modo sommario, e dall’imponente ammasso di nubi, su cui siede la Vergine in forte aggetto. Le delicatezze del volto della madre, il taglio diagonale della composizione, di eco carraccesco, le braccia del santo che sembrano aprirsi a squadra e penetrare nella profondità del quadro, nonché il suo volto, memore delle fisionomie dei santi vescovi di Lanfranco (1582 - 1647), inseriscono l’opera in una fase di produzione ancora fortemente influenzata dal classicismo bolognese del XVII secolo. Anche nel viso della prima orfanella, Cristoforo sembra ricordare alcuni volti di Ludovico Carracci (1555 - 1619) come nella Madonna con Bambino, San Francesco e San Giuseppe di Cento.
Technical info
Original title | S. Ubaldo intercede per le orfanelle |
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Type | Opera e oggetto d'arte |
Collection | Opere del '600, '700 e '800 |
Technique | Olio su tela |
Measurements | cm. 250x170 |
Placement | Palazzo Pianetti Civic Museums Floor: First floor - Civic Art Gallery Exhibition area: Dal '700 a metà '800 |